Rassegna Stampa
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Riparte il Progetto P.A.DA. – Palestra Azione dell’attore organizzato dall’attore Giovanni Maria Buzzatti.
Riparte il Progetto P.A.DA. – Palestra Azione dell’attore organizzato dall’attore e regista, Giovanni Maria Buzzatti.
Mercoledì 9 gennaio 2013, dalle ore 15:00 alle ore 18.00 presso lo Spazio Bobur di Roma inizia ufficialmente il Progetto P.A.D.A. Dopo la notevole presenza di persone ai due incontri conoscitivi del 12 e del 19 dicembre 2012, l’attore Giovanni Maria Buzzatti è pronto per accogliere nuovamente gli attori già iscritti e i nuovi che vi aderiranno.
“L’idea nasce da una mancanza. La totale mancanza, nel territorio romano di una vera e propria “palestra dell’attore”, – dichiara Giovanni Maria Buzzatti – un luogo dove sperimentare e sviluppare il proprio talento attraverso il “confronto collettivo”. Non è un laboratorio, ma è un Progetto. L’idea è che si sviluppi una sorta di progettualità sul miglioramento e la crescita dell’attore partendo dal suo stesso lavoro. Nel corso dei 5 mesi si alterneranno diversi Coach Trainer provenienti da scuole di pensiero differenti, a Febbraio alcuni incontri saranno affidati al regista Luigi Saravo.
L’obiettivo è quello di sviluppare nel lavoro dell’attore una forma di ascolto/attenzione che si avvicini sempre più verso l’autenticità. Ad ogni azione corrisponde una reazione, e sia l’azione che la reazione devono essere proporzionate al BISOGNO dell’attore/personaggio che agisce in quel momento. E’ un po’ la: “teoria della relatività” di Einstein, insomma. Nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto è in trasformazione.
Gli attori diventano spettatori. La consapevolezza sulla realtà oggettiva di quanto stiamo facendo è fondamentale per stimolare una giusta direzione di crescita”.
“I primi incontri conoscitivi del 12 e del 19 Dicembre 2012 – conclude Giovanni Maria Buzzatti – sono state occasioni di lavoro per conoscere il metodo, e hanno rivelato quanto la pratica dell’ascolto del “qui ed ora” sia poco sviluppata e quanto possa mettere in “crisi” chi pratica la recitazione come forma di “esibizione personale”, in questo caso la scoperta “dell’ascolto” diventa entusiasmante e produce numerosi spunti creativi prima impensabili. Il 9 Gennaio 2013 ci sarà l’inizio ufficiale del progetto. Il lavoro si svilupperà ogni Mercoledì dalle 15 alle 18 presso lo Spazio Bobur, Via Amiterno 18 (metro S.Giovanni) Roma. Il progetto, nella sua prima fase, terminerà a Maggio 2013”.
AL VIA IL PROGETTO P.A.D.A. – PALESTRA AZIONE DELL’ATTORE
Giovanni Maria Buzzatti presenta il Progetto P.A.D.A. – Palestra Azione dell’Attore. Mercoledì 12 dicembre e mercoledì 19 dicembre si svolgeranno due incontri conoscitivi presso lo Spazio Bobur di Roma.
Mercoledì 12 dicembre si darà il via al Progetto P.A.D.A. (Palestra Azione Dell’Attore) da lei organizzato. Come nasce l’idea?
L’idea nasce da una mancanza. La totale mancanza, nel territorio romano di una vera e propria “palestra dell’attore”, un luogo dove sperimentare e sviluppare il proprio talento attraverso il “confronto collettivo”. Non è un laboratorio, ma è un Progetto. L’idea è che si sviluppi una sorta di progettualità sul miglioramento e la crescita dell’attore partendo dal suo stesso lavoro.
Qual è l’obiettivo?
L’obiettivo è quello di sviluppare nel lavoro dell’attore una forma di ascolto/attenzione che si avvicini sempre più verso l’autenticità. Ad ogni azione corrisponde una reazione, e sia l’azione che la reazione devono essere proporzionate al BISOGNO dell’attore/personaggio che agisce in quel momento. E’ un po’ la: “teoria della relatività” di Einstein, insomma. Nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto è in trasformazione.
A chi è rivolto?
E’ rivolto a tutti coloro che hanno avuto un’esperienza di teatro intensiva da almeno 2 anni, per almeno due anni devono aver fatto solo quello nella vita, per capirci. E che siano maggiorenni.
Che cosa rappresenta l’arte?
L’arte in forma di spettacolo è quel qualcosa che passa dagli occhi al cuore ed accende i sensi, stimola le coscienze portando la gente a riflettere su come migliorare la propria esistenza. Ma la parola “Arte” messa in bocca agli “artisti” diventa pericolosa ed ambigua, perché in nome dell’Arte si giustifica ogni cosa, anche la più lontana dalla comprensione del pubblico, tanto “è un fatto soggettivo, se non capiscono è un problema loro”. Nulla di più sbagliato. Il vero Artista non dovrebbe mai parlare della sua arte, dovrebbe parlare solo chi la vede, quando la vede.
Che cosa bisogna fare per essere attori?
E’ uno dei mestieri più difficili al mondo, in quanto si esplorano quelle zone dell’animo umano che normalmente nella vita “normale” non vengono praticate, o vengono “coperte” dal ritmo della vita, il lavoro, i figli, la famiglia. Tutto questo costa fatica, e se viene affrontato nel modo sbagliato può essere autodistruttivo, perché il lavoro dell’attore è da sempre un lavoro precario. Nessuna sicurezza se non la propria capacità di comunicazione, che più aumenta e più esiste la speranza di poter lavorare. Con un pizzico di fortuna, quanto mai necessaria in questo mestiere.
Come spiegherebbe ad un suo allievo l’importanza della recitazione?
Il lavoro dell’Attore assomiglia a quello del Prete, serve grande dedizione e grande fede per poterlo svolgere. L’attore è colui che porta il “messaggio” dell’umano all’umano che osserva. E’ un tramite fondamentale per poter conoscere e scoprire l’uomo e l’universo dove l’uomo vive. In questo senso è una missione.
Stanislasvskij, Artaud, Grotowski, Majerchold, Strasberg, Peter Brook sono le principali scuole di pensiero. Quali tra queste ritiene utili alla formazione di un attore?
Questi metodi sono essenzialmente tutti validi, personalmente ho individuato gli elementi di ciascun metodo che sono maggiormente utili al gioco dell’ascolto e alla creazione dell’azione AUTENTICA, in quanto plausibile quindi verosimile ed immediatamente riconoscibile perché avviene in modo inaspettato come accade nella vita.
Il metodo che adotterà per il suo Progetto?
Come dicevo all’inizio: “il metodo del confronto collettivo”. Il ruolo del Coach in questo caso è fondamentale, soprattutto all’inizio, per guidare il gruppo verso la creazione dell’Azione Pura, essenziale. Dettata da un BISOGNO e da una NECESSITA’ autentiche. Non “recitare” l’azione ma agire (giocando) attraverso l’azione. In modo da poter creare un vocabolario condiviso sulle modalità di “gioco” con la tecnica del Gruppo Spettatore che osserva il Gruppo o i singoli che agiscono, per poi invertire i ruoli. Gli attori diventano spettatori. La consapevolezza sulla realtà oggettiva di quanto stiamo facendo è fondamentale per stimolare una giusta direzione di crescita.
In che modo si svilupperà il suo progetto?
Faremo i primi incontri conoscitivi il 12 e il 19 Dicembre, saranno già occasioni di lavoro per conoscere il metodo. Dopo il 7 di Gennaio ci sarà l’inizio ufficiale del progetto. Il lavoro si svilupperà ogni Mercoledì dalle 15 alle 18 presso lo Spazio Bobur, Via Amiterno 18 (metro S.Giovanni) Roma.
A chi rivolgersi per le iscrizioni?
Ulteriori info sono presenti sul sito www.giovannimariabuzzatti.it
Scrivere una mail allegando il proprio Curriculum Vitae e recapiti al seguente indirizzo: gmbuzzatti@msn.com o chiamare il seguente numero di cell. +393493809062
Un messaggio ai nostri giovani…
Mi vengono in mente le parole di Giovanni Paolo II: “non abbiate paura!”. Che è il più grande pericolo per chi decide di iniziare questo mestiere.
Il docente
GIOVANNI MARIA BUZZATTI, Inizia l’esperienza teatrale nel 1989 entrando nella Compagnia di Commedia dell’Arte “T.A.G. Teatro” diretta da Carlo Boso, con turné in Italia e all’estero. Nel 1991 viene ammesso all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” di Roma, dove studia con Mario Ferrero, Marisa Fabbri, Mariangela Melato, Massimo Foschi, Marise Flach, Luca Ronconi, ottenendo il Diploma di Attore nel 1994. Segue i seminari di specializzazione della “Scuola Europea sull’Arte dell’Attore” indetti dal Teatro Stabile di Pisa, e accademia Silvio D’Amico, a Montalcino e S.Miniato, studiando tra gli altri con Berti Tovias dell’Accademia di Barcellona e Peter Clough della Guildhall School of Arts di Londra, studia tecniche di respirazione ed impostazione vocale con insegnanti provenienti dall’istituto GITIS di Mosca. Nel 2002 segue un seminario sulla commedia dell’arte condotto da Gianfranco De Bosio, organizzato dal Teatro Stabile del Veneto. Ha sviluppato un repertorio che va dai classici della letteratura e del teatro, fino ai contemporanei, attraversando il genere della commedia dei caratteri. Nel 2003 spettacolo con Ellen Stewart (Teatro La Mama –New York-) sul mito di Enea: “ENEIDE IN MEZZO TEMPO”. Nel 2006 partecipa a un seminario sul “METODO” condotto da Marilyn Fried. Dal 2008 ad oggi, partecipa allo spettacolo: “Dignità autonome di prostituzione” (vincitore del Golden Graal 2009, per il teatro e Napoli Teatro Festival 2012 come miglior spettacolo d’innovazione) con la regia di Luciano Melchionna. Nel 2010 -2011 scrive, dirige ed interpreta: “Io sono Stanko”. In scena ad apertura stagione del Teatro Libero di Milano. Per ciò che riguarda cinema e televisione, film “Il fuggiasco” con Daniele Liotti e Alessandro Benvenuti, film genere Horror “Mad in Italy” regia Paolo Fazzini. Dal 2009 ad oggi è protagonista di puntata in varie Fiction trasmesse sui canali televisivi nazionali in prima serata: “Donna detective” con Lucrezia Lante Della Rovere, “La ladra” con Veronica Pivetti, “Rossella” con la regia di Gianni Lepre produzione Rai UNO fiction e Catleya, “distretto di polizia”. E ancora :“SOS Befana” con Veronica Pivetti, “I cesaroni 5” e in uscita nel 2013 film tv “La tempesta” con Nino Frassica, Ennio Fantastichini, Nicole Grimaudo e Giovanni Scifoni.
Emanuela Ponzano-Compagnia KAOS presentano
IL CORPO DEL POETA/IL POETA ATTORE
TEATRO DI POESIA,TEATRO DI PAROLA
La Compagnia KAOS presenta Il laboratorio IL CORPO DEL POETA da lei diretto. Di cosa tratta?
Si tratta di un laboratorio teatrale sul teatro di poesia e sul rapporto tra poeta e attore.
E’ dunque un laboratorio di ricerca per l’Attore, per approfondire i suoi strumenti espressivi usando esclusivamente testi poetici.Cercheremo insieme di rispondere a queste domande: Qual’è il poeta dentro di noi? Come ci rapportiamo a teatro con la poesia? Come si porta in scena un testo poetico? Come si manifesta La parola del poeta attraverso l’attore? e qual’è il modello di questo attore dentro e fuori il teatro? Pier Paolo Pasolini nel suo “Manifesto per un nuovo teatro” parla dell’importanza di un teatro detto Di Parola o Di Poesia . Propone cosi di mettere al centro il poeta portato dall’attore. Quel modelllo del “quasi” dice Pasolini, tra il fuori e il dentro Teatro, “con” e “contro” la rappresentazione è il Poeta Attore.
Che cos’è il teatro quando nascono dei poeti come Pasolini, Majakovskij, Rilke o in un altro modo Artaud per esempio? Che atteggiamento ha l’attore verso la poesia? Come puo’ esprimersi quando generalmente è abituato ad un teatro detto di prosa? E come recitare o mettere in scena dei versi o testi che non sono stati scritti per una rappresentazione pubblica?
Un laboratorio per un teatro di poesia dove la parola diventa corpo e non solo voce.Un’esplorazione dell’Attore con il Poeta per dare corpo alla parola o la parola al corpo”.
A chi è rivolto?
Il laboratorio è rivolto esclusivamente ad attori professionisti, che siano appena usciti dalle scuole o che lavorino già da tempo nel mondo dello spettacolo. Nessun limite di età.
Saranno ammessi un massimo di 15 /20 partecipanti e la selezione avverrà su curriculum.
Qual è lo scopo?
Lo scopo è per la Compagnia KAOS un modo interessante e più approfondito per conoscere nuovi attori al di là dei limitati “provini” per prossimi lavori e produzioni.Inoltre si tratta di un laboratorio di formazione L’attore è tecnica prima di tutto Accendere il bisogno di dire la parola, farla nascere, masticarla, gustarla e darle corpo, disfarsene anche prima di ricominciare un nuovo verso o un’altra parola.Faremo esercizi sulla nascita della singola parola e sull’immagine. Esercizi sul corpo che diventa parola.E’ un viaggio. Uno spazio, il corpo, la voce e la poesia: ridotti all’ essenziale, nient’altro.
Con la sua compagnia ha messo in scena “Andersen 2011, Fiabe che non sono favole”al teatro Vascello. Il ricordo di quest’esperienza?
E’ stato un bellissimo lavoro nato proprio da un precedente laboratorio sulle fiabe FABULAFFABULA. Il laboratorio aveva permesso di elaborare il terreno sul quale sono andata poi a lavorare e scavare durante le prove di creazione dello spettacolo. Andersen 2011 è uno spettacolo sull’attualizzazione delle fiabe di Andersen con riferimenti precisi soprattutto all’attualità italiana. E’ un lavoro anche di scrittura basata sugli attori che ha permesso una grande forza di coesione tra scrittura attori e regia.I testi erano scritti da Serena Grandicelli e Matteo Festa ed io curavo sia la drammaturgia che la regia.Dopo un bellissimo successo di Stampa e Pubblico, sempre sold out, mi auguro di riportarlo presto in scena.
Un messaggio ai giovani che aspirano ad entrare nel mondo della recitazione
Io non consiglio di fare questo mestiere. Sia per il periodo di crisi in cui vivamo sia per come il nostro paese, l’Italia, è stato governato in quest’ultimi anni provocando un’assoluta e pubblica mancanza di rispetto della cultura e degli artisti (e non parlo anche dell’educazione) che purtroppo esiste in modo evidente da troppo tempo. Poi c’è la difficoltà oggettiva di riuscire a guadagnare regolarmente e di fare un percorso artistico che abbia una continuità ed un’evoluzione legata alla meritocrazia.
Ci vuole quindi una grande volontà e ostinazione, del talento, spirito di sacrificio, condivisione, umiltà e serietà nello studio e nella pratica, una grande passione e amore dei testi e degli autori che si rappresentano. Se esistono queste qualità allora dico si, ne vale la pena, anzi è il più bel Mestiere del Mondo”.
Il Docente
Nata a Bruxelles in Belgio e di Nazionalità Italiana, Emanuela è attrice e regista di teatro e cinema.
Vive e lavora tra Roma e Parigi . Diplomata in Scienze Politiche all’Università libera di Bruxelles nel 1995 e in Arte Drammatica all’Accademia Nazionale di Liègi in Belgio nel 2000 (diretta da Jacques Delcuvellerie), segue inoltre vari corsi di regia e recitazione in Belgio e in tutta Europa con grandi maestri del teatro come: Carlo Boso, Giancarlo Sepe, Lorenzo Salveti, Otomar Krejka, Pierre Debauche, Jacques Lassale, Philippe Adrien, Pierre Santini, Stanislas Nordey e Eugenio Barba. Nell’ambito cinematografico incontra John Irvin (con il quale gira The Moon and the Stars con Alfred Molina e Jonathan Price), i fratelli Dardenne, Phiippe Blasband, Frédérique Fonteyne e Philippe Garrel e studia il metodo Strasberg a Roma con Mikael Margotta e Joseph Ragno, docenti dell’ Actor’s Studio.
Dopo l’associzione Germinal di teatro in francese fondata a Roma dal 2000 al 2004 con Tonino Scalia,Emanuela diventa Direttrice della Compagnia KAOS creata in Belgio con l’attrice Virginie Ransart nel 2005 e costituita in associazione culturale a Roma nel 2010. Insegna movimento scenico e recitazione al Teatro francese di Roma e in diverse scuole,tra le quali il corso di Max Malatesta all’Accademia Beats e organizza laboratori di teatro per l’attore sia in italiano che in francese.
Emanuela lavora poi come attrice di Cinema e Televisione con grandi registi come John Irvin, Maurizio Zaccaro, Giulio Base, René Manzor, Vittorio De Sisti and T. Shermann, Giorgio Serafini e Edo Tagliavini.
Nel 2006 è finalista del Premio teatrale belga per la regia “Jacques Huisman”-selezione Declan Donellan-, con lo spettacolo “Sogno(ma forse no)” di Luigi Pirandello ed è testimonial in Italia della Campagna nazionale “Contro la violenza alle donne”.
Nel 2008 ottiene il Premio Nazionale artistico italiano “Filomena Carrara” in Abruzzo per il suo percorso artistico e lo spettacolo “La Più Forte” di A.Strindberg – omaggio a Ingmar Bergman – andato in scena al teatro Ambra Jovinelli di Roma lo stesso anno. Realizza poi tra il 2008 et 2009 due cortometraggi Bagnasciuga e Riflessi.,con la fotografia di Gianni Mammolotti, scritti,diretti e prodotti con KAOS .Riflessi va in concorso in più di 30 Festival di film internazionali dalla’Asia all’USA e vince tre premi in Festival italiani tra cui la Menzione Speciale all’ “ I’ve seen films” IFF di Rutger Hauer a Milano.
A teatro recita ultimamente nelle seguenti opere: Don Giovanni di Molière nel ruolo di Donna Elvira per la regia di Alberto di Stasio al Teatro Vascello, Sogno di una notte di mezza estate di W.Shakespeare nel doppio ruolo di Ippolita e Titania per la regia di D.Nuccetelli, Edipo a Terzigno di Fortunato Cerlino nel ruolo di Santissima al Fringe Festival di Napoli. Mette in scena con la sua compagnia Kaos “Andersen, Fiabe che non sono favole”al teatro Vascello,”La più forte” di Strindberg come omaggio a Ingmar Bergman al teatro Ambra Jovinelli,Sogno ma forse no di Pirandello al festival di SPA e in tournée in Belgio e anche L’Opera da tre Soldi di Bertolt Brecht e Nozze di Sangue di F.Garcia Lorca. E’ anche assistente alla regia di Pierre Santini nella creazione del Maresciallo Butterfly di Roberto Cavosi al teatro Jean Vilar in Belgio.
INFORMAZIONI ED ISCRIZIONE:
Il laboratorio è rivolto esclusivamente ad attori professionisti. Saranno ammessi un massimo di 15 partecipanti.
La selezione avverrà su curriculum.
Il laboratorio, che si svolgerà in 7 lezioni, si terrà al TEATROLOSPAZIO in via locri 42/44
00183 ROMA – metro A San Giovanni www.teatrolospazio.it
dal 10 al 18 dicembre 2012 (escluso il 15 e il 16).
Gli orari saranno i seguenti : 12h00 – 16h00
Eventuali variazioni verranno comunicate tempestivamente ai partecipanti.
Le domande di ammissione (complete di foto e curriculum) dovranno essere inviate via mail entro il 25 novembre 2012. Tutte le informazioni relative all’iscrizione devono essere richieste via mail. Dato il numero chiuso, eventuali forfait o assenze sono a scapito dell’iscritto.
Informazioni/iscrizioni: compagniakaos@gmail.com
Tel info S.Pantaleo: 3423526542
L’Amante di Harold Pinter in scena al Teatro Il Primo di Napoli
L.A.A.V. Officina Teatrale diretta da Licia Amarante e Antonella Valitutti presenta, da giovedì 8 a domenica 11 Novembre, al Teatro il Primo di Napoli, l’Amante di H. Pinter, con Antonella Valitutti e Antonio Speranza. Regia di Licia Amarante.
“L’AMANTE di Harold Pinter, – dichiara l’attrice Antonella Valitutti – lo scorso Agosto 2012, alla Notte dei Barbuti, è stata per me una sfida, una nuova emozione. Questa volta ancora più intensa perché coinvolta nella rassegna sia in veste di attrice che di produttrice.
Lo spettacolo, prodotto dall’Officina Teatrale L.A.A.V. era già stato rappresentato a Sant’Apollonia in occasione del Primavera Festival Salerno del 2011 all’interno dello studio su Harold Pinter dal titolo “4 Tempi”. Ricordo il calore del pubblico e la nostra emozione per aver proposto un autore particolare come Pinter. Anche il ricordo della scorsa edizione della Notte dei Barbuti è ancora fortemente impresso nella mia mente: quella replica è stata davvero speciale”.
“Sarah, il personaggio che interpreto, è una donna che non riesce a conformarsi agli standards della moglie borghese. Vuole “giocare”. E lo fa con ironia e leggerezza. Il resto preferirei lo scopriste voi vedendo lo spettacolo”.
“Mi accomuna – continua Antonella Valitutti – al mio personaggio l’ironia. Una dote che ho scoperto di possedere recentemente. Nell’ultimo anno ho avuto la possibilità di studiare Sarah e Mira (Il Pendolo di A. Nicolaj n.d.r.) Queste due personaggi femminili mi hanno spinto ad osservare le altre donne con un occhio più distaccato, meno “personale”. Ho cominciato a sorridere delle nostre debolezze”.
Indossare nuovamente i panni di Sarah rappresenta per me una gioia. Il debutto dell’8 novembre al Teatro Il Primo di Napoli con L’Amante è un’occasione di crescita per me.
“La fase delle prove, l’allestimento, la sinergia con Antonio Speranza, le lunghe chiacchierate con Licia per raggiungere l’equilibrio “inglese” che lei ha tanto ricercato. Insomma porterò con me molti ricordi di questa splendida avventura”.
“Il mio consiglio – conclude Antonella Valitutti – è di andare a teatro, di portare i giovani a teatro, di essere esigenti e di “criticare” con obiettività. Il teatro ha tanto bisogno di persone curiose ed attente.
Ho tanti progetti nel futuro, ma tra questi il più importante è continuare ad occuparmi di OUT of BOUNDS –drammaturgie fuori confine – la rassegna di drammaturgia contemporanea che da ottobre ad aprile si svolge nella mia città, Salerno presso lo Studio Apollonia. Sono orgogliosa di questo progetto! Studio Apollonia è uno spazio non-convenzionale, un’ex chiesa. Un lab in evoluzione, punto di riferimento per chi ci segue da anni. Ad aprile 2013 la rassegna si chiuderà con il nuovo progetto di L.A.A.V. Officina Teatrale: La menzogna di Suzanne A. da Marguerite Duras, regia di Licia Amarante”.
A grande richiesta
ritorna in scena a Roma
lo spettacolo diretto da Carmen Giardina
Domenica 4 novembre, alle ore 19:00, ritorna a grande richiesta MILONGA MERINI. POESIA, TANGO E FOLLIA al Teatro Tor Bella Monaca di Roma, con BARBARA SABA, ANA KARINA ROSSI, il TRIO DE LA SOMBRA e il ballerino Lucio Parrella. Drammaturgia e regia di CARMEN GIARDINA.
“MILONGA MERINI – dichiara la regista Carmen Giardina – è uno spettacolo che unisce la poesia di Alda Merini e il tango. I puristi potrebbero essere scandalizzati dall’unione di “alto” e “basso”, culturale e popolare, dimensione intellettuale e ludico-sensuale. Io non la penso così, e credo che per prima non lo avrebbe pensato la stessa Alda Merini, grande amica di musicisti “popolari” e musicista lei stessa in gioventù.
Anzi, la proposta fattami un anno fa da Barbara Saba di lavorare su questa unione mi ha affascinato da subito, e proprio in quei giorni lessi questa frase di Borges : “Io direi che il tango e la milonga esprimono in maniera diretta qualcosa che i poeti spesso hanno cercato di esprimere con le parole: la convinzione che combattere può essere una festa. Queste parole sono state un po’ una guida nell’affrontare la creazione dello spettacolo, come anche alcune suggestioni pittoriche (il quadro Gli amanti di Magritte, ad esempio) e nel ricercare una dimensione poetica e non banalmente descrittiva nei quadri che compongono lo spettacolo, anche attraverso la bellissima musica del tango che in molti momenti si sposa in modo emozionante con le parole della Merini”.
“Lo spettacolo – conclude la regista Carmen Giardina – è stato accolto molto bene dal pubblico del Teatro AMBRA alla Garbatella a maggio, e spero che il pubblico del Teatro di Tor Bella Monaca lo amerà allo stesso modo. La voce della Merini è una voce che non lascia indifferenti, che tocca corde profonde, e in cui risuona sempre l’eco di una ferita insanabile, ma ugualmente, quando tocca le corde della passione e della gioia, riesce a farci vibrare e godere più appieno la sua stessa fame di vita. Quindi, nello spettacolo si balla, si suona e si canta la vita di Alda Merini, soprattutto la sua giovinezza, fino agli anni del manicomio. Lasciatevi andare ad un viaggio emotivo di suoni, colori e passioni”…
“Il tempo che mi è servito – spiega Barbara Saba – per pensare, realizzare e portare in scena Milonga Merini. Poesia Tango e follia, corrisponde a più o meno al tempo necessario per due gravidanze. Ed il parto? Altrettanto lungo ,doloroso e ricco di gioia e soddisfazione.
Il 4 novembre per me è un traguardo, che forse agli occhi dei teatranti più consumati sembrerà una quisquilia, ma per me, che questo spettacolo l’ho pensato e desiderato e in cui ci ho messo faccia, cuore denaro e tempo, è un ‘enorme soddisfazione. L’idea che il Teatro di Roma diretto dal M° Gabriele Lavia, notoriamente palato difficile, abbia scelto Milonga Merini per la programmazione dei teatri di cintura e abbia deciso di investirci denaro, non solo mi rende felice ma mi dà la forza di andare avanti nella produzione e nel difficile mestiere dell’attore, in cui mi sento spesso ancora inadeguata e con tanto, tantissimo da imparare. Non conosco il Direttore, ma spero che venga a vederci, spero di riuscire ad emozionarlo e di essere all’altezza delle aspettative”.
“La più grande soddisfazione – continua Barbara Saba – di questa data è la conferma che c’è la possibilità di fare un percorso artistico canonico, senza tagliare per i campi, senza raccomandazioni, senza appartenere a nessuna lobby e senza perdere dignità o moralità. Ecco, la più grande soddisfazione è questa … per il resto abbiamo ancora molto da fare e da migliorare. Ho la fortuna di avere dei compagni di viaggio eccezionali sul palco con me, che amano, rispettano e sposano il progetto in ogni sua forma e obbiettivo e questo fa di milonga merini, un progetto a lunga scadenza e necessariamente vincente. Ad Ana Karina Rossi e al M° Vincenzo de Filippo va il mio più grande grazie, per la fiducia, la serietà e l’empatia con cui hanno partecipato alla realizzazione di questo progetto.
La regia e la drammaturgia dello spettacolo è di Carmen Giardina, la quale non ha bisogno certo di presentazioni. Ha reso possibile tutto questo e gliene sarò sempre grata.”
“Milonga Merini – conclude Barbara Saba – è un progetto importante, non retorico, che parla a uomini e donne, che non strizza l’occhio alle mode e che in ogni rappresentazione è diverso, perché la poesia arriva in modo diverso a seconda di come la si pone e di come la si recepisce. Ed ogni volta è una sorpresa, soprattutto per noi. Il tango poi è sentimento reso musica e movimento e non fa altro che sottolineare ed enfatizzare ciò che come Alda Merini racconto. Perciò, si. Per il 4 novembre al teatro tor bella monaca, sono raggiante e terrorizzata e felicissima e spero si avvicinino più persone possibile. Prossima data confermata è il 30 gennaio al Teatro Golden sotto la direzione artistica di Andrea Maya … Il resto è in costruzione, ma abbiamo già date per l’estate in Sicilia e altrove, ma si sa in tempi di crisi è meglio tener la bocca chiusa finché non è fatta!”
OUT of BOUNDS – drammaturgie fuori confine
a Salerno
serata d’apertura
con un testo di Aldo Nicolaj
Sabato 13 ottobre alle ore 21.00 presso Studio Apollonia in via San Benedetto, centro storico Salerno, si darà il via alla rassegna teatrale OUT of BOUNDS – drammaturgie fuori confine – con Antonella Valitutti e Alessandro Budroni nei ruoli di Mira e Rupeo, protagonisti del sorprendente testo di Aldo Nicolaj “Il Pendolo”. Lo spettacolo presentato dall’Officina Teatrale L.A.A.V. ha debuttato il 14 febbraio 2012 al Teatro Keiros di Roma, riscuotendo un notevole successo di critica e di pubblico. La regia è di Virginia ACQUA.
Replica: domenica 14 ottobre ore 18.30
scene e costumi Stefania PISANO
disegno luci Camilla PICCIONI
tecnico audio/luci Cristian BOVE
grafica Gabriele BRUSCHI
foto di scena Pino LE PERA
“Una mattina qualunque di una giornata qualunque, di una coppia qualunque che vive insieme da vent’anni una vita, neanche a dirlo, assolutamente qualunque.
Figlio, casa, lavoro, ora anche un nipote, la mezza età, le vecchie abitudini, il quieto tran tran di rituali e discorsi sempre uguali.
Sì, d’accordo, ma uno spettacolo teatrale non può raccontare una storia così normale, dovrà pur succedere qualcosa a un certo punto…. e invece no.
Questa commedia scritta da Aldo Nicolaj con acuta ironia è esattamente così!
E’ esattamente come la vita della maggior parte della gente, cui raramente accade qualcosa che sia degna, nel bene o nel male, di salire agli onori della cronaca o di diventare una tragedia teatrale o, perché no, il soggetto di un romanzo.
Ma vivere una quieta vita non vuol dire necessariamente vivere quietamente… e questo ben lo sanno tutte le coppie!
Nella loro placida routine Mira e Rupeo si e ci raccontano tutte le piccole e grandi inquietudini ed emozioni che oscillano, come un pendolo, nel corso della vita di una coppia e il movimento della commedia si manifesta nella sua stessa staticità.
Tutto si svolge in una sola giornata nel corso della quale saranno però innumerevoli i viaggi nel tempo con cui Mira e Rupeo rivivono i momenti del loro primo incontro e condividono con noi le riflessioni sul loro rapporto, il tutto scritto con un grande umorismo dal gusto anglosassone …”
di Maria Cuono Communication – Web Agency
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